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Mario Fresa - In viaggio con Apollinaire

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Alcune versioni di Mario Fresa da Apollinaire, contenute in un libriccino edito con cura Mario Fresa - In viaggio con Apollinaireda L'Arca Felice (Salerno, 2016) con disegni di Massimo Dagnino. Qui come in altre occasioni Mario è traduttore inventore o ri-creatore, sempre alla ricerca di un giusto mezzo (ma sempre con l'azzardo dell'invenzione) tra metro e senso, tra rima e lima, tra barocco e dodecafonia, ma sempre mosso da una specie di innamoramento di partenza verso l'autore che traduce.
L'ironia divertita (che è quella un po' beffarda ma critica del lettore smaliziato) è indispensabile per Mario, basta leggere le sue versioni di Marziale, belle ed esilaranti (v. QUI), per rendersene conto, come pure le sue "imitazioni" di/da Catullo (ma più che di imitazioni si tratta, come ha scritto Giorgio Linguaglossa, di "un lavoro intenso di attraversamento dei testi del passato" - v. QUI). Forse i puristi della traduzione, soprattutto i sostenitori della "fedeltà", potranno non condividere le sue scelte, ma a me sembra evidente in queste versioni l'adesione allo spirito sia del testo sia dell'autore, che ben traspare senza che vi sia, in questo senso, alcuna vera "loss in translation", nemmeno quando si tratta di passare dal calligramma al verso lineare, come in Piove. In altre parole e per quanto possa apparire pleonastico, in italiano Apollinaire qui è proprio Apollinaire, così come lo sono stati Marziale e sotto altri aspetti Catullo, soprattutto perchè Fresa vi immette (e ammette) una "simpatia" (sympatheia) nei loro confronti. Non credo viceversa che, come qualche commento ha asserito, si tratti di attualizzazione o rammodernamento in senso stretto. Mi pare, e per me questo è importante, che sia un atto creativo (postmodernista o no qui non ci interessa) che fa appello a una cultura assimilata e la rimette in un gioco consapevole, divertito o serio che sia, che finisce per amplificarne il senso. (g.c.)



Costellazione

Sono nato sotto il segno dell'Autunno
Per questo mi piacciono i frutti perciò mi disgustano i fiori
I baci che ho donato io li rimpiango tutti
Come un noce bacchiato sussurra i suoi dolori al vento

Oh mio Autunno perenne oh stagione della mia mente
Mani di antiche amanti cospargono il tuo suolo
Una sposa mi segue ed è l'ombra mia fatale
Le colombe stasera spiccano il loro           ultimo volo




La bianca neve

Ah, gli angeli in cielo, là in alto, là fuori!
Uno è vestito da brigadiere
L'altro è vestito da cuciniere
E gli altri, quel gruppo, son tutti tenori

O bell'ufficiale, color dell'azzurro!
La primavera, adesso, dopo quel lungo inverno
Sai che bella medaglia di sole ti assegnerà
                  Ma sì, te la darà

Il cuciniere spiuma le oche
E che neve che cade: e cade, la neve,
Ricade: né v'è
La mia bella, qui adesso, con me!




Piove

Piovono voci di donne come se fossero morte perfino nel ricordo

Piovete anche voi meravigliosi incontri della mia vita, o goccioline!

E quelle nuvole impennate già iniziano a nitrire un universo intero [di città auricolari

Senti se piove mentre il rimpianto e lo sdegno piangono insieme una [musica antica

Ascolta cadere i legami che ti tengono su, che ti tengono giù




Metamorfosi

Una donna che singhiozzava
       Eh! Uh! Ah!
I soldati che passavano
       Eh! Uh! Ah!
Un custode di chiusa che pescava
       Eh! Uh! Ah!
Le trincee che biancheggiavano
       Eh! Uh! Ah!
Granate che scoreggiavano
       Eh! Uh! Ah!
Fiammiferi che non si accendevano
     E tutto
          E' così tanto cambiato
                In me
Tutto
     Salvo il mio amore
               Eh! Uh! Ah!


Aggiungo qui, per chiunque ne fosse curioso, i testi originali:

Signe

Je suis soumis au Chef du Signe de l'Automne
Partant j'aime les fruits je déteste les fleurs
Je regrette chacun des baisers que je donne
Tel un noyer gaulé dit au vent ses douleurs

Mon Automne éternelle ô ma saison mentale
Les mains des amantes d'antan jonchent ton sol
Une épouse me suit c'est mon ombre fatale
Les colombes ce soir prennent leur dernier vol




La blanche neige

Les anges les anges dans le ciel
L’un est vêtu en officier
L’un est vêtu en cuisinier
Et les autres chantent

Bel officier couleur du ciel
Le doux printemps longtemps après Noël
Te médaillera d’un beau soleil
D’un beau soleil

Le cuisinier plume les oies
Ah! tombe neige
Tombe et que n’ai-je
Ma bien-aimée entre mes bras






                          Calligrammes - Il pleut (clicca per ingrandire)


Mutation


Une femme qui pleurait
       Eh ! Oh ! Ha !
Des soldats qui passaient
       Eh ! Oh ! Ha !
Un éclusier qui pêchait
       Eh ! Oh ! Ha !
Les tranchées qui blanchissaient
       Eh ! Oh ! Ha !
Des obus qui pétaient
       Eh ! Oh ! Ha !
Des allumettes qui ne prenaient pas
      Et tout
             A tant changé
                     En moi
Tout
             Sauf mon Amour
                      Eh ! Oh ! Ha !




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