Supernova, di Fabiano Alborghetti (Larcolaio 2011)
Il Poeta ha un appuntamento fisso con il dolore e anche se non è un credente leale non cela la ricchezza del suo rapporto arcano e spirituale con il mondo. La morte, intesa come assenza, distacco, abbandono, passaggio, esalazione, sublimazione, nuova vita, è una poesia a metà come un crocifisso ancora vivo inchiodato sul lato del cuore: nella bellezza di esistere si racchiudono concetti multipli e infiniti come i desideri o i fenomeni concettuali legati allassoluto. Nella poesia di Fabiano Alborghetti linfinito e lassoluto sono attestati nelle persone che soffrono e che forse amano ciò che non vedranno una seconda volta. Si tratta, dunque, di sguardi puntati sugli esseri umani e non sugli oggetti da possedere o costringere: il progetto poetico è quello di unire le funzioni ordinarie biologiche al tentativo di opporsi e non astrarsi dalla realtà crudele del destino. Estrapolare il senso non dai versi, ma dalla singola parola poetica come per sviscerare metafore che appartengono alla scienza psicanalitica: sembra che ci si appropri del desiderio di appartenenza allamore come un permesso alla libertà di esporsi con la pelle e la concettualizzazione del pericolo del contagio mentale. E vero che ogni poesia è vittima del suo autore? (Yves Bonnefoy) Se così fosse ogni poesia è il fallimento della poesia, ma il momento semplifica la testimonianza della coscienza e delle immagini che si riproducono, ogni volta, nuove. Lopera Supernova di Alborghetti supera e sopravvive al surrealismo. Se la stella nova esplodendo raggiunge una luce armoniosa considerevole il tempo nelluniverso e la stessa galassia contaminata dalla luminescenza folgoreranno la poesia. La poesia diventerà un tuttuno con la vita e lesperienza umana fino ad arrivare con semplicità consapevole allo stupore emozionale: le cose che appartengono al dolore saranno connaturate di enigmi suggestivi e percettibili agli animi prescelti.
Mi sorprende certe sere la tua forza:
quando ridi soprattutto
o se non cerchi. Non più livida
o attenta ai movimenti
per non fare entrare il freddo. Quando
avanzi nelle luci, riproduci: quando
lombra torna gioco, una cosa da niente
***
Quella stasi dove tutto è controllato.
Mentre inghiotti la pastiglia mi ricordo
Di una storia, delle rane delle selve:
congelano, in inverno, in quel tempo sono morte
o così sembra. Poi ritornano alla vita
come nulla fosse stato. E ricominciano daccapo
quando arriva un nuovo inverno.
***
Quanti i rami tagliati
Pareva un danno. Il tronco nudo
È un corpo monaco, una specie di solitudine.
Radici sotto, emergono di tanto in tanto.
Altezze contrarie, profondissime:
senza ordine, senza nome crescono.
Ogni radice è racchiusa da un grembo.
(Supernova, Forlì, L'Arcolaio, 2011)
Fabiano Alborghettiè nato nel 1970. Vive in Canton Ticino (Svizzera).
Ha pubblicato le raccolte
- Verso Buda (Faloppio, LietoColle, 2004)
- Lopposta riva (ibid, 2006)
- Registro dei fragili , 43 Canti (Bellinzona, Casagrande, 2009)
- Supernova (Forlì, Edizioni L'Arcolaio, 2011)
- Registre des faibles (Lausanne, Editions d'en bas, 2012)
e le plaquette d'arte
- Lugano paradiso
(Osnago, Pulcinoelefante, 2007)
- Ruota degli esposti (Mendrisio, edizioni fuoridalcoro, 2008)
- dieci gennaio (edizione fuori commercio, 2009)
Ha curato, a vario titolo, la pubblicazione di almeno 20 libri.
Direttore artistico per la Svizzera della rassegna Poesia Presente nel 2009, 2010, 2011 e 2012; co-direttore artistico del POESIAPRESENTE
Festival 2012 di Monza (con Dome Bulfaro, fondatore)
Da dieci anni è attivo nel promuovere la poesia, scrivendo di critica letteraria per riviste e sul Web, creando rubriche dedicate, programmi radio o
progetti in carceri, scuole ed ospedali.
E uno degli autori chiamati da Pro Helvetia per coniare un motto in accompagnamento alla manifestazione itinerante Ménage.
Ha scritto inoltre per il teatro drammaturgie ed adattamenti tra i quali La notte dei desideri di Michael Ende che ha immediatamente ottenuto il nulla osta dall'editore italiano, tedesco e dagli eredi della famiglia Ende. Suoi testi compaiono in una moltitudine di antologie; per pubblicazioni in rivista è stato tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo, sloveno turco e portoghese.
Nel 2012 viene tradotto integralmente per le Editions d'en bas di Losanna la raccolta Registro dei fragili / Registre des faibles (traduzione a
cura di Thierry Gillyboef)