
Noncuranza
Meglio morire, vecchietta mia stanca,
meglio la morte alla noncuranza, dentro
la stanza vuota da mattina a sera (poi la
badante per la notte a luna piena), meglio
morire che spegnersi come una candela
che brucia della sua stessa cera.
*
La vicina giovane e stupida, troiona
repressa, ti ha tolto il saluto. Certo,
a che le servi più se gli spiccioli non
ti bastano a farle regalie, le sue mutande
sanno di fuoco, le tue, calzano pannoloni
per altra incontinenza.
*
Tua nuora ti vuole bene, credimi, ma
non sopporta (a ragione, forse) il nostro
cordone ombelicale. Altri tempi, capiscilo,
quelli di affetti e comprensioni.
Tua colpa mia colpa sua colpa, come
se la colpa soffiasse sul dolore. Ci vuole
il fuoco ampio delle stoppie, la morte
che lava di lava gli eccessi di natura.
*
Io che grido, sgrido, ti vengo a trovare
con la fretta di chi non vuole destare
sospetti. Mica sei unamante (le amanti
si trattano bene), sei il tempo che sè
allungato a dismisura. E la misura
è tutto, di questi tempi nostri
al metro quadro.
*
Meglio morire, andarsene, lì dove
le stragalassie fanno a gara con dio
mentre un budda destina un palmo
di rena bianca a nuovo vagito.
Meglio morire, riprovarci, magari
sarai più fortunata: fratelli, sorelle,
tre quattro figli, nipoti da poter intrattenere
a chi ha prenotato un giropizza sulla spiaggia.
*
Ti porterei a visitare quella città
mai vista. La carrozzina è già arrivata e può
essere spinta con facilità. Ti rimboccherei
le coperte come ad una sorellina
di tua nipote
Cose che non faccio perché di palle lente
o perché ho timore dellinferno. Mi tengo
i miei rimorsi (dovrò dar conto), ti lascio
nella tua dimora dombra.
Invoco il fuoco.
*
Meglio morire, credimi. Non è più
vita questa che conduci. Meglio
per entrambi, vecchietta mia, meglio
darci altro appuntamento.
Starò più attento: sposarmi presto
(e tu, partoriscimi prima), pregare finché
tuo marito campi a lungo, rendermi
indipendente al tempo
che si deve.
Meglio morire, amore puro, abnorme
amore di sciagurato figlio.