Una recensione di Viviana Scarinci al mio poemetto "Camera di condizionamento operante" uscito nelle Edizioni dell'Arca Felice di Salerno, a cura di Mario Fresa, nell'ormai lontano 2009. Ringrazio sentitamente Viviana per due ragioni, la seconda delle quali è la più importante: per aver scritto con molta acutezza della mia poesia, cogliendone le ragioni non strettamente personali e semmai l'idea di fondo; e di aver ripreso, come mi ha detto, una vena e una voglia di scrivere criticamente di poesia, "sulla" poesia. Una cosa che sa fare bene (due begli esempi QUIe QUI) e che devo dire mi mancava un po'.
A volte la funzione di una domanda non è tanto quella di ottenere una risposta quanto di guadagnarsi un varco che schiuda sulla continuità di un discorso altrimenti discontinuo. Soprattutto se si tratta di poesia, la domanda assume di riflesso le stesse pause, ingiunzioni, esitazioni di uninchiesta in cui non esistono risposte ma aperture su vere proprie camere di condizionamento.
Camera di condizionamento operanteè un libriccino edito da Edizioni LArca Felice, lautore è Giacomo Cerrai. Si tratta di un poema che fin dal titolo si rifà alla cosiddetta Skinner box che più o meno tutti abbiamo presente: quella gabbietta o scatola di vetro in cui viene posto a scopo sperimentale un topolino affamato. La gabbia è attrezzata per elargire cibo se il topolino apprende che cè modo di averne in abbondanza. Ciò avviene secondo la forza che la cavia capisce di dover imprimere sul pulsante preposto allelargizione. (continua a leggere QUI)
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Il poemetto è scaricabile liberamente dall'Area download (v. barra laterale destra), in formato pdf o epub. Chi desiderasse una copia cartacea può provare a contattare l'editore, ma dubito che ne abbia ancora copie.
Su "Camera" aveva scritto in precedenza Daniele Santoro (v. QUI)